Massimo Carlotto

Massimo Carlotto Per tutto l`oro del mondo


Edizioni e/o, 2016 Narrativa Italiana | Noir

04/03/2016 di Corrado Ori Tanzi
In quel Bronx ancora troppo ricco per diventare la Baghdad europea chiamato Veneto, torna ad agire l’Alligatore, al secolo Marco Buratti, ex bluesman con la musica mai diventata ex, in compagnia dei fidi Beniamino Rossini, dottore in rapina e contrabbandiere, e Max la Memoria, reduce dagli anni Settanta.

Questa volta ha un cliente del tutto particolare, un ragazzino di dodici anni a cui due anni prima una banda di balordi ha torturato e ucciso il padre e la cameriera durante un colpo nella loro villa. Il ragazzino lo contatta offrendogli 20 centesimi d’anticipo e cosa può fare l’Alligatore, al momento perduto dietro la gonnella di una cantante jazz dilettante, se non accettare? E così è, accetta. L’Alligatore e soci riannodano i fili di un passato che la Giustizia non è mai stata in grado di consegnare a se stessa. E, naturalmente, scoprono molto di più. Perché quando la pista dell’oro e della vendetta corrono parallele non c’è da stupirsi se l’omertà, i calcoli incrociati e la connivenza fanno da tappo a un autentico vulcano dormiente, ma non certo diventato afono per sempre.

Per tutto l’oro del mondo si intitola il nuovo romanzo di Massimo Carlotto con al centro il personaggio che tante fortune ha regalato al suo autore, facendone un giallista di respiro europeo. All’interno dell’abituale, ma non prevedibile, canovaccio, quel cerino acceso che è Padova in cui il celebre investigatore senza licenza riesce a stare a galla costruendo una fitta rete di informatori pescando nel più turpe sottobosco criminale, c’è spazio per il più totale disprezzo per la vita umana dove la corsa all’arricchimento è talmente libera da non rispettare i più intimi affetti familiari.

Nel Nordest abbandonato alle scorrerie contro i provati, colti e massacrati nelle loro abitazioni isolate, il terrore e le più brutali violenze sono la via sbrigativa per arrivare, colpire e fuggire. Tanto è lo Stato stesso ad aver abbandonato commercianti e imprenditori lasciando che le bande dell’est Europa scorrazzino come bambini al campogiochi.

Non che i protagonisti autoctoni siano sempre migliori dello straniero che li colpisce, visto che, indica l’autore, siamo nella terra di elezione dei più grandi imbroglioni, dove truffe aggravate e abuso di professioni sono materie su cui la repubblica dovrebbe aprire dei veri corsi universitari.

La fortuna dell’Alligatore è che, come insegnava Scerbanenco, nella criminalità tutti odiano tutti. E così il Nostro ha tempo e spazio per costruirsi una geografia del crimine da poter pizzicare con intelligenza e buona dose di incoscienza. L’Alligatore sa giocare con un po’ tutte le carte. La musica gli ha insegnato che non c’è niente di più entusiasmante che un crossover fatto con passione e gusto.

Il suo cuore piuttosto, quello proprio non ce la fa a guarire e a dare al suo proprietario un equilibrio e un’armonia che a una certa età dovremmo avere per dote acquisita. Tutte palle, ci direbbe lui. Il cuore è messo lì solo per farci prendere epiche sbandate senza che conti avere quindici anni o centoquindici. Però se a casa o in macchina abbiamo la nostra bella scorta di dischi blues e dintorni, allora il paracadute è di quelli che si aprono sempre a tempo debito.

 

Massimo Carlotto, Per tutto l’oro del mondo, edizioni e/o, 192 pagg., euro 15

Corrado Ori Tanzi - https://8thofmay.wordpress.com