Lev Tolstoj

Lev Tolstoj Anna Karenina


Garzanti, 2012 Letteratura Straniera | Romanzo

22/03/2013 di Giusy Barbieri
In occasione di questa edizione speciale della Garzanti, nella splendida traduzione di Zveteremich, riproponiamo la lettura di questa pietra miliare del realismo Russo.

“Anna Karenina” è la storia della relazione travolgente e rovinosa fra la moglie di un alto funzionario ed un giovane ufficiale, il conte Vronskij. Perfettamente integrata nella società di cui fa parte, brillante e fascinosa, Anna rinuncerà a suo marito, al figlio e alla sua posizione sociale in nome della sua passione, sfidando ogni convenzione. Fuggita dalla casa coniugale con l’amante e la figlia illegittima, Anna crede di avere trovato la felicità e vive il suo idillio in un serrato isolamento; ma molto presto la mancanza del figlio, l’emarginazione feroce dello stesso mondo che l’aveva adorata ed una gelosia sempre più morbosa nei confronti di Vronskij faranno di lei  una vittima di se stessa. Tormentata nel profondo, incapace di trovare una via d’uscita, si stordirà in un vortice paranoico e disperato la cui unica soluzione sarà il suicidio.

Vedremo allora due Anna diversissime: quella iniziale, che si muove bella e ammirata fra la gente del suo mondo; quella rotta e devastata della fine, che si fa trascinare da un soliloquio sconnesso e perduto fino al treno che finalmente potrà placare le grida della sua anima. Forse sbaglierebbe chi volesse ravvisare nel romanzo una sola storia, una sola visione, un unico messaggio morale: lo stesso Tolstoj scrisse che esistono tante forme d’amore quanti sono gli esseri umani. E’ un amore adultero e feroce, che rinnegherà la stessa società di cui fa parte e sceglierà di subirne l'emarginazione attraverso una sfida aperta e sfacciata in nome della passione, di una delle passioni possibili, che inghiottirà inesorabilmente i suoi protagonisti.  Ma è anche un amore silenzioso, quasi asettico, asservito alle convenzioni, come quello di Karenin che, disonorato ed abbandonato, trova forza nella fede cristiana, impara il perdono, prova tenerezza verso la figlia che sua moglie ha dato ad un altro. E’ l amore infantile ed incrollabile, come solo l’amore di un bambino può essere, di un giovane figlio che desidera soltanto affondare il suo volto nella pelle della madre e ricorre a tutte le magie dell’immaginazione possibili nel desiderio di realizzare questo momento. E’ l’amore di Dolly, che tollera l’infedeltà del marito in nome dei figli, desiderando così una casa che, pur imperfetta,  ha di unico e meraviglioso il fatto di essere la sua. Ed è l’amore fra Kitty e Levin, che si sviluppa parallelo e contrapposto a quello fra Anna e Vronskij, interfacciando la società e la vita rurale, la timidezza e l’impeto, i silenzi della felicità e quelli della solitudine.

E’ a Levin, suo alter ego, che Tolstoj affida la stessa ricerca della fede che ha segnato il suo destino. Lo schivo aristocratico proprietario terriero, che vive e lavora in campagna insieme ai suoi contadini sognando un ideale puro d’amore, incarnato nel volto della giovane Kitty, si ritroverà annegato di felicità quando i due si innamoreranno, promettendosi l’un l’altra in una dichiarazione muta tutta giocata sulla comprensione degli occhi. Levin si affannerà nella ricerca di un senso della vita e realizzerà infine che la salvezza della fede si rivela al di fuori delle convenzioni religiose, nelle piccole cose e nella grandezza dell’animo.

L’elegante e geometrica forza stilistica di Tolstoj si fonde con una profonda indagine soggettiva dell’io, alla ricerca costante di se stesso, che non risparmia nessuno. L’alta società russa di fine Ottocento traccia la storia del proprio declino finché i demoni dei personaggi si sviluppano e li prendono per mano, accompagnandoli fino alla fine. “Anna Karenina” è un romanzo meraviglioso, che pone la magistrale prosa del russo al servizio di moltissimi temi forti legati da un unico filo conduttore. Risucchiati nel vortice di una vicenda che scomoda religione, fede, ricerca della felicità, pochezza umana, ipocrisia, gelosia e solitudine, siamo costretti ad assumere i numerosi e diversissimi punti di vista di ogni singolo personaggio, terminando la lettura con la testa piena zeppa di grandi domande, tutte da risolvere.