In Koli Jean Bofane Matematica congolese
66thand2nd, 2014 pagg 272 Narrativa Straniera | Noir
28/06/2014 di Corrado Ori Tanzi
Per Célio Matemona la matematica non è solo una verità semantica che non prevede contraddizione interna. È vita, sangue, collante per un’intera comunità la cui scimmia sulla schiena si chiama Fame, mostro che striscia come un pitone a due teste.
È così convinto di averla iscritta nel suo genoma che, pur privo di mezzi, frequentò così tanto l’università da clandestino da ritenere di avere conseguito la laurea in matematica e fisica senza possederne i titoli. A Kinshasa per tutti è Célio Matematik. Cura una ong e per la gente attorno cui è cresciuto fa da avvocato, notaio, mediatore, insomma una sorta di Jack Of All Trades di natura intellettuale.
Punto anche dalla scheggia della giustizia sociale, Célio sperimenta quanto imprevedibile possa essere la vita quando Gonzague Tshilombo, a capo all’Ufficio informazione e piani, dipendente dalla presidenza della Repubblica, affascinato da questo giovane che sembra parlare come un libro stampato e cita Machiavelli e Leonardo, lo assolda nel suo dipartimento. Il compito? Manipolare l’opinione pubblica pulendo e favorendo la posizione del presidente del Congo.
Célio guadagna punti su punti dimostrando che, facendo uso concreto di concetti come ipotenusa, teorema di Talete, equazioni reciproche e numeri relativi, è possibile creare strategie d’azione che, pur lasciando sangue sulla strada e un panico senza fine dentro le malcapitate vittime del caso, illuminano meglio della sala degli specchi di Versailles l’immagine riflessa del Grande Capo.
Un venduto Célio? Incapace di resistere alle lusinghe del Potere? Non esattamente. Solo un acuto pensatore logico che ha ben presente quanto i rapporti di forza siano l’unico criterio che conta nei meccanismi che ci governano. Prende una strada in salita, ma il suo sangue non mente.
Congolese, classe 1954, esule negli anni Novanta in Belgio, Bofane da anni affronta nei suoi libri il tema della dittatura e dell’emigrazione. Con Matematica Congolese (edito da 66thand2nd) per la prima volta lascia l’universo dei bambini e la saggistica per dedicarsi alla scrittura noir e il risultato è un vero e proprio polar che intreccia l’orrore della violenza, la devastazione della dittatura, il gelido cinismo della tattica dei piani di “bonifica ambientale”, la superstizione di un popolo cresciuto ad amuleti dentro un’impalcatura letteraria finissima.
Bofane cucina la sete di potere con l’ironia, combina il muoversi della plebe col sarcasmo e, dentro una sceneggiatura di prim’ordine, ci consegna una fotografia di una porzione della realtà africana che non si esaurisce in un semplice respiro letterario (ma, in fondo, non è questa la vera voce della scrittura narrativa?)
Una nuova testimonianza che la next big thing della letteratura noir è il Continente Nero. Se è vero che tre indizi fanno una prova allora l’Africa da qualche anno ci sta offrendo su un vassoio un’autentica confessione. Autori come Alan Mabanckou, Florent Couao-Zotti ci dicono che il giallo mediterraneo, quello scandinavo o l’immortale hard boiled americano (nelle sue epocali capriole evolutive) e il puro thriller sempre a stelle e strisce (in tutte le salse) stanno trovando sulla loro strada il loro Marc Marquez. Un nuovo sole all’orizzonte della letteratura di genere. Nerissimo.
http://8thofmay.wordpress.com/