Claudio Fasoli

Claudio Fasoli Inner Sounds - nell`orbita del jazz e della musica libera


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27/01/2017 di Fausto Gori
Inner Sounds, un disco (di cui recentemente abbiamo già parlato in termini entusiastici qui su Mescalina), ma anche un libro.

Con questo nuovo volume, curato da Francesco Martinelli e Marc Tibaldi, l’autore, il grande sassofonista, compositore e docente  Claudio Fasoli, ci presenta un quadro generale vario e appagante in cui l’anima jazz e la mente creativa di uno dei  più personali e artisticamente rilevanti musicisti jazz contemporanei  emerge in tutta la sua pienezza. 

Nelle quasi trecento pagine, Inner Sounds - nell’orbita del jazz e della musica libera, uscito sotto la “perspicace” casa editrice Agenziax,  si distingue per la completezza, la cura dei particolari, la passione con cui sono stati raccolti e documentati tanti scritti professionali e vibranti commenti. Un testo che esprime la voglia di valorizzare un corpo di lavoro importante, in modo tangibile, un libro-documento che aggiunge  preziosi elementi  votati a far emergere i significati di un progetto musicale e artistico a cui è stata dedicata una intera vita, nel nome della ricerca sonora, nel nome del jazz.

Le pagine del volume seguono un percorso davvero intenso: dalle appassionate introduzioni di  Carlo Boccadoro, Franco Caroni e Massimo Donà si passa alla bellissima intervista che inizia con gli anni sessanta , con le scene jazz di Milano e Bologna, il singolare jazz rock dei Perigeo (“L’essenza dell’essere musicista jazz è cogliere l’opportunità di fare qualcosa di riconoscibile, è quello che ho cercato di fare individualmente ed è quello che abbiamo fatto con i Perigeo”) , i quartetti e i quintetti degli anni ottanta, poi l’evoluzione dal trio all’orchestra, infine gli anni recenti e il jazz in generale, con i suoi significati e la sua anima da decifrare (“il jazz sta soprattutto nel “come” e meno nel “cosa” si suona, anche in questo è la sua identità”). 

Dopo l’intervista si passa agli scritti dell’autore e agli ascolti dedicati a figure che lo hanno influenzato: dall’ampio spazio dedicato alla figura “universale” di Coltrane, alle citazioni di Surman, Evan Parker, David Liebman, Sonny Rollins, Miles Davis, Wayne Shorter, Bill Evans, l’amico stimato Lee Konitz, fino a Debussy, Ligeti  e perfino  J.S, Bach; si continua parlando di imprevedibilità, silenzio in musica, concetto di imitazione, musica contemporanea ed esperienze improvvisate con la musica colta.  Infine tanti eccellenti contributi di musicisti e critici, seguiti da un bel diario fotografico cronologico e da una conclusiva e esauriente discografia/bibliografia.

Significativa la frase del critico jazz Stefano Zenni  “Sembra che Claudio Fasoli abbia colto fin dall’inizio il senso profondo del jazz:  il suono, nella sua accezione più pura,  che però tra le sue mani perde quell’enfasi spettacolare per farsi distillato timbrico, gioco di contrappesi  con il silenzio”.

Partendo dalla lontana scena bolognese degli anni sessanta per poi continuare con la formazione storica dei Perigeo ( una delle espressioni più estrose del jazz rock tutto) e l’infinita carriera solista, Inner Sounds - nell’orbita del jazz e della musica libera ci offre una lettura piena di spunti interessanti dove l’ottica di un jazz originale, fatto di contaminazione, colta sperimentazione sonora  e creatività compositiva, diventa anche stile di vita, esente da barriere o limiti prestabiliti.

Un testo autentico, un ritratto d’artista che completa idealmente la riconoscibile dimensione professionale e umana di Claudio Fasoli ma in definitiva anche un dono da passare di mano in mano, da regalare a chi cerca in qualche modo di far entrare, in modo importante, la musica jazz nella propria vita.